E’ inutile fare proggetti in questa cavolo di vita… tanto va sempre tutto al contrario.
Sospirai.
Continua così… e vedrai che moriremo di infarto sussurrò Fire contro il cuscino.
Non è colpa mia, non ho chiesto io tutto questo le risposi con calma, gli occhi spalancati, il corpo velato da uno strato di sudore e il respiro accelerato a causa dell’incubo recente.
Avevo sognato la stessa identica visione di Sulfus, solo che era un bel po’ più ricca di dettagli e i colori erano più nitidi, i suoni più chiari.
Dormi Raf, altrimenti domani sembrerai uno zombie e non riuscirai a reggerti neanche in piedi sbadigliò Fire abbracciando un coniglio di pezza bianca con gli occhi rossi e una rosa sull’orecchio, quasi più grande di lei e dall’aria molto, mooolto inquietante.
<< Come faccio a dormire ? Sono troppo agitata! >> mormorai ad alta voce.
Conta le pecore… biascicò Fire a occhi chiusi.
<< Ma che spiritosa… >> borbottai tirandomi su a sedere.
Fire sbuffò sonoramente, prese una brocca piena d’acqua gelida dal suo comodino e se la versò sul viso trattenendo un gridolino.
Ecco, adesso sono sveglia, contenta? mi chiese imbronciata, la guancia appoggiata al palmo della mano.
Di che cosa vuoi parlare?
<< Ma cosa vuoi che ne sappia! >> sussurrai spazientita e tirai giù le gambe dal letto.
Bene… perché io un’idea ce l’avevo già mormorò Fire passandosi la manica del pigiama sul viso per asciugarlo.
Perché non parliamo di ragazzi…
<< Ragazzi? >> chiesi.
Beh… un ragazzo in realtà precisò lei.
<< Non sono sicura di voler sapere di chi parli. >>
Sulfus, Raf. Sto parlando di Sulfus…
<< E cosa ci sarà mai da dire? >> mi alzai e appoggiai la fronte al vetro freddo della parete.
Beh… primo: che è seriamente un gran figo da paura.
Secondo: che è così figo che vale doppio.
Terzo: che è chiaro che vuole saltarti addosso e fotterti senza troppi preliminari.
<< E quindi…? >>
E quindi cosa intendi fare? disse incrociando le braccia al petto.
Già, cosa dovrei fare…
Respingerlo ovviamente! urlava la mia coscienza ma non il mio cuore.
<< Lo respingo ovviamente. >> dissi comunque, perché so che questa è la risposta più giusta da dire.
Sì… l’ho visto come sei brava a dirgli di no mi prese in giro sogghignando.
Però in effetti…
<< Quelli erano casi… particolari… >> balbettai con le guance rosse.
In che modo erano “casi particolari”? replicò con calma Fire.
<< Beh… mi ha sempre presa alla sprovvista e non sapevo bene come reagire… >> cercai di spiegarle.
E tu mi stai dicendo che d’ora in poi non ti farai più toccare da lui? Vuoi davvero respingerlo? chiese.
Una fitta di panico mi prese lo stomaco e i polmoni al pensiero di non poterlo più toccare.
<< No! >> urlai senza pensare.
Uriè si rigirò nel letto, infastidita ed io mi tappai la bocca con la mano, ero così presa che mi ero dimenticata di moderare la voce.
Fire rise sommessamente e scosse la testa.
Visto?
<< Visto che cosa? >> replicai con la voce un po’ più bassa di prima.
Visto che vai in panico al pensiero di non poterlo toccare, di non poter più sentire il suo calore sulla pelle…
<< Dove vuoi arrivare, Fire? >> chiesi spazientita.
Lei si strinse nelle spalle.
Da nessuna parte suppongo… sospirò e scosse di nuovo la testa, come se avesse rinunciato a non so’ quale impresa.
Comunque, sembra che tu sia molto… ehm… ricercata? Da quanto ho visto ieri con quegli umani mi fece notare.
<< Succede tutte le volte che mi tolgo questo bracciale… >> sussurrai alzando il polso per farlo vedere a Fire.
Mmh… fammi vedere più da vicino… disse esaminandolo.
Avvicinai ancora di più il braccialetto al viso e lo misi a fuoco per bene.
Fire sussultò.
Giralo presto! mi ordinò ed io lo girai.
Fire lo ispezionò varie volte e in ben 4 minuti, come se non credesse ai propri occhi. Alla fine cedette e guardandomi con aria di trionfo mi disse.
Alza la maglietta e scopri la pancia.
<< Perché dovrei…? >>
Tu fa come ti dico e non discutere.
Sbuffai ma feci come mi era stato chiesto, alzandomi un po’ la maglietta.
<< E’ una pancia, e quindi? >> dissi sarcastica.
Lei stranamente mi ignorò e mi disse: Adesso abbassa un po’ il bordo dei pantaloni.
Agganciai l’indice all’elastico dei miei pantaloncini e li tirai un po’ giù.
<< Guarda che non ho le mie cose… >> le dissi vedendo che mi stava ispezionando dove di solito mi venivano i dolori mestruali.
Lo so’ disse sbrigativa adesso prova a toglierti il bracciale.
<< Perché !?!? >> ripetei spazientita.
Se è quello che penso io lo vedrai te stessa.
Sospirai ma mi tolsi il bracciale e lo appoggiai sul lettone, a portata di mano.
Adesso fammi rivedere la pancia.
Mi tirai di nuovo su la maglietta e scostai i pantaloncini.
Minchia… sussurrò Fire inorridita e affascinata assieme.
<< Cosa… >> ma non terminai la frase che si trasformò in un sospiro sorpreso.
Sulla vita avevo una specie di cintura-tatuaggio era fatto da tante filigrane a forma di rami e foglie, gemme e petali che si snodavano sinuose. Il tatuaggio finiva con il contorno di una goccia vuota all’interno con la punta che si protendeva verso il basso ventre, allineata esattamente al centro del mio corpo.
<< Fire che cosa… >> tentai di dire ma non mi uscivano le parole.
Proprio come pensavo… disse cupamente… fai bene a non separarti mai da quel bracciale… rimettitelo presto!
Io non me lo feci ripetere due volte e mi infilai il bracciale al polso, il tatuaggio sparì e io tirai un sospiro di sollievo.
<< Che cos’era Fire? >> chiesi, la voce che mi tremava e il cuore che batteva violentemente nel petto.
E’ un cinto… o almeno dovrebbe esserlo… sussurrò Fire.
<< In che senso? >> chiesi disorientata.
Nel senso che di solito i cinti dovrebbero proteggere la persona che ne è marchiata, non che gli si rivolti contro come è successo con Andrea e Giacomo spiegò.
I cinti sono stati creati per ammaliare le persone e costringerle a fare di tutto pur di ottenere… l’amore, per non dire il sesso, della persona che lo porta. E’ come se rendessero quella persona… mmh… sessualmente irresistibile per il sesso opposto e più la persona reagisce e vuole il o la padrona del cinto più il cinto ne trae forza, caricandosi per poi scaricarsi nel corpo della persona che lo indossa.
<< Quindi il bracciale… >>
Neutralizza il potere del cinto completò Fire.
Ma non è tutto. Quando la portatrice o portatore del cinto scelgono il compagno con cui vogliono stare lo o la legano a loro per la vita, il portatore/trice sopravvive se il suo amato viene ucciso ma se il portatore/trice muore… muore anche il suo amato.
<< E come si fa a legare una persona? >> chiesi allarmata.
Beh… nel tuo caso… basterebbe anche solo un bacio… quel bacio per te sarà molto significativo si interruppe per un attimo poi riprese con voce più decisa per questo devi stare attenta con Sulfus, Raf.
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