A volte faccio finta di non vedere e non sentire, ma vedo e sento tutto e soprattutto non dimentico nulla!
Aiuto! Voglio sparireee!
Il professore mi squadrò, manco fossi una gallina da vendere in un mercatino da quattro soldi.
« Le scuse non servono a niente, fa in modo che non succeda più » disse trafiggendomi con un’occhiata fredda e autorevole.
Sentii scorrere un lungo brivido gelido su per la schiena e mi bloccai lì.
Sembravo un soldatino pronto a scattare all’ordine del generale, oppure un ghiacciolo appena uscito dal freezer.
Cavolo... congelata con una sola occhiata. Era preoccupante la cosa.
Il professor Freeze mi diede le spalle, incamminandosi all’interno dell’aula.
Oh! Io gli avevo detto chi ero giusto! Perché lui non aveva detto niente?
Che maleducato! Pensai contrariata seguendolo.
« Qui ci occupiamo dei terreni, in particolare delle loro anime ...» disse sbrigativo.
Wow, mi ero aspettata un benvenuto caloroso e qualche giorno per sistemarmi e ambientarmi... e invece no.
Lavora schiava!
« ... un solo errore potrebbe essere sufficiente a dare la vittoria ai nostri avversari. » continuò guardandomi da sopra la spalla.
Menefreghismo all’ennesima potenza! Non sono neanche degna di essere guardata per bene?
Non senza avermi prima fatta sentire una gallina o un ghiacciolo o un soldatino!?!
« I tuoi compagni sono già al lavoro, quindi mi limiterò alle spiegazioni essenziali così potrai passare subito allo stage» passò la mano davanti a quello che a me sembrava uno specchio gigante e quello si scurì momentaneamente, poi comparve l’immagine di un ragazzo sorridente con i capelli e gli occhi dorati.
La mia alter ego si risvegliò dal sonno profondo in cui era caduta e scrutò il ragazzino con attenzione maniacale.
Secondo il mio parere non era poi così male, aveva un fisico asciutto e un espressione dolce che mi ispirava simpatia e tenerezza.
Ma a quanto pare la mia alter ego interiore non si soffermava su questi dettagli.
Anzi, si concentrò principalmente sulla parte inferiore del suo corpo e non mi stavo riferendo alle gambe.
Dopo averlo ispezionato per bene sbadigliò e si riaccucciò nel suo bel lettone dorato con lenzuola nere e rosso fuoco.
A quanto pare quello che aveva visto non l’aveva soddisfatta.
Che pervertita. Però aveva reagito fin troppo bene quando aveva visto Sulfus!
« Il terreno che dovrai custodire è un ragazzo di 14 anni , si chiama Andrea » un filmato prese il posto dell’immagine.
Mi mostrò Andrea impegnato a giocare a un videogame.
Aaaaah! Ecco perché non le interessava!
Non era abbastanza maturo per i suoi gusti!
Ma scusa preferisci un Devil a un terreno? Va bene che è piccolo ma solo di un'anno! Ti interessa solo se è figo? le urlai.
Esattamente rispose strofinandosi le mani e con un ghigno diabolico si leccò le labbra.
Maniaca. Ho una maniaca nella testa che mi dà consigli perversi! Ovviamente l'angelo non ce l'ho perché sono io stessa l'angelo modestamente !
« ... Ogni giorno, ogni ora, persino ogni minuto i terreni sono chiamati a scegliere tra il bene e il male » continuò il professor Freeze.
Nello schermo comparve una donna dai capelli rossi e dagli occhi nocciola. Mise la mano sulla spalla di Andrea e gli chiese: « Andrea, potresti occuparti di tua sorella?»
« Devi guidare Andrea nelle sue scelte ma senza mai sostituirti al suo libero arbitrio, questo significa che mai ti sarà consentito di scegliere al posto suo. E c’è un altra cosa, non potrai costringerlo in alcun modo a percorrere la retta via. »
Disse fissandomi negli occhi.
Ignorai il cervellino diabolico della mia alter ego e annuii. Non sarebbe stato facile e lo sapevo.
« E se ti trovassi costretta ad intervenire... potrai farlo solo in forma terrena »
Fece schioccare le dita e Coks brillò di una luce dorata, lei alzò e abbassò le antenne, un po’ stordita ed io la guardai meravigliata.
« Ah ! » esclamai.
Il professore si avvicinò e mi mise il palmo sulla fronte, chiuse gli occhi ed io sentii diffondersi una sensazione di calore in tutta la testa, ma non faceva male anzi... era piacevole.
« La tua mascotte attiverà la metamorfosi e tu la completerai con la frase “custodire e proteggere”.»
Riaprì gli occhi.
« Hai qualche domanda?»
Ci pensai un po’ su.
Non mi sembrava molto difficile da capire. In pratica dovevamo fare da consiglieri, e chi era più convincente vinceva.
Prima sapevo perfettamente che Sulfus era un Devil d'altronde aveva le corna.
L'alter ego sbuffò a questo pensiero. ( Era diventata una presenza costante da quando avevo incontrato Sulfus. Dovevo trovarle un nome...)
Ma solo adesso mi resi pienamente conto di con chi ho avuto a che fare.
Non eravamo semplici studenti di un’altra scuola... eravamo nemici di battaglia. Nemici mortali, separati completamente da due idee diverse.
Mmmh, pensando alla chiacchierata con Sulfus mi era venuta in mente una cosa. Era una domanda che assillava anche la testolina della mia alter ego.
Mmh... pensandoci bene potrei chiamarla Fire. Perché ?
Beh… perché francamente le stava a pennello e poi se lo dici al contrario viene fuori una parola simile a Raf perciò è deciso.
« Sì, che cos’è il veto?» chiesi.
« E’ una regola del nostro codice. Noi siamo stati scelti per custodire e proteggere i terreni mentre i nostri avversari, i Devil, cercano di tentarli e confonderli...»
Beh… uno di loro ha già tentato e confuso una personcina qui nella mia testa...
Sì, sto parlando di te Fire!
Sullo schermo apparve per un attimo l’aula dei Devil dove una professoressa dai lunghissimi capelli viola stava spiegando qualcosa a... Sulfus?
Un ondata di disgusto mi invase appena lo vidi mentre Fire stava già sbavando sulla sua stella e sui suoi addominali, sotto di lei si era già formata una pozzanghera.
Guardai meglio e dallo schermo della loro lavagna vidi l’immagine di Andrea. Beh, probabilmente avremmo condiviso lo stesso terreno.
Che sfortuna pensai.
Fire stava saltando e ballando come una dannata esultando per la sua fortuna.
Bleah...!
Come faceva a piacerle un tale stronzo, io a malapena sopportavo di vederlo su uno schermo!
« Ma sia noi che i Devil siamo tenuti a rispettare un veto.
V-E-T-O è una sigla che sta per Vietato Esporsi, Toccare, Ostacolare. Non devi trasgredire mai questa regola »
Oh Signore!
« Non capisco. Come possiamo combattere i Devil senza ostacolarli? » mi imbronciai.
Perché non posso strangolarlo con le mie mani?!?
Fire, che stava improvvisando qualche passo di salsa si fermò di colpo quando digerì quello che aveva appena sentito. Strinse con forza il bordo della gonna del suo vestitino nero coi pizzi e i merletti rossi da principessa dark e si mise a fissare il professore come se volesse accoltellarlo e secondo me gli stava lanciando anche qualche malocchio.
« I tuoi compagni sono già al lavoro, quindi mi limiterò alle spiegazioni essenziali così potrai passare subito allo stage» passò la mano davanti a quello che a me sembrava uno specchio gigante e quello si scurì momentaneamente, poi comparve l’immagine di un ragazzo sorridente con i capelli e gli occhi dorati.
La mia alter ego si risvegliò dal sonno profondo in cui era caduta e scrutò il ragazzino con attenzione maniacale.
Secondo il mio parere non era poi così male, aveva un fisico asciutto e un espressione dolce che mi ispirava simpatia e tenerezza.
Ma a quanto pare la mia alter ego interiore non si soffermava su questi dettagli.
Anzi, si concentrò principalmente sulla parte inferiore del suo corpo e non mi stavo riferendo alle gambe.
Dopo averlo ispezionato per bene sbadigliò e si riaccucciò nel suo bel lettone dorato con lenzuola nere e rosso fuoco.
A quanto pare quello che aveva visto non l’aveva soddisfatta.
Che pervertita. Però aveva reagito fin troppo bene quando aveva visto Sulfus!
« Il terreno che dovrai custodire è un ragazzo di 14 anni , si chiama Andrea » un filmato prese il posto dell’immagine.
Mi mostrò Andrea impegnato a giocare a un videogame.
Aaaaah! Ecco perché non le interessava!
Non era abbastanza maturo per i suoi gusti!
Ma scusa preferisci un Devil a un terreno? Va bene che è piccolo ma solo di un'anno! Ti interessa solo se è figo? le urlai.
Esattamente rispose strofinandosi le mani e con un ghigno diabolico si leccò le labbra.
Maniaca. Ho una maniaca nella testa che mi dà consigli perversi! Ovviamente l'angelo non ce l'ho perché sono io stessa l'angelo modestamente !
« ... Ogni giorno, ogni ora, persino ogni minuto i terreni sono chiamati a scegliere tra il bene e il male » continuò il professor Freeze.
Nello schermo comparve una donna dai capelli rossi e dagli occhi nocciola. Mise la mano sulla spalla di Andrea e gli chiese: « Andrea, potresti occuparti di tua sorella?»
« Devi guidare Andrea nelle sue scelte ma senza mai sostituirti al suo libero arbitrio, questo significa che mai ti sarà consentito di scegliere al posto suo. E c’è un altra cosa, non potrai costringerlo in alcun modo a percorrere la retta via. »
Disse fissandomi negli occhi.
Ignorai il cervellino diabolico della mia alter ego e annuii. Non sarebbe stato facile e lo sapevo.
« E se ti trovassi costretta ad intervenire... potrai farlo solo in forma terrena »
Fece schioccare le dita e Coks brillò di una luce dorata, lei alzò e abbassò le antenne, un po’ stordita ed io la guardai meravigliata.
« Ah ! » esclamai.
Il professore si avvicinò e mi mise il palmo sulla fronte, chiuse gli occhi ed io sentii diffondersi una sensazione di calore in tutta la testa, ma non faceva male anzi... era piacevole.
« La tua mascotte attiverà la metamorfosi e tu la completerai con la frase “custodire e proteggere”.»
Riaprì gli occhi.
« Hai qualche domanda?»
Ci pensai un po’ su.
Non mi sembrava molto difficile da capire. In pratica dovevamo fare da consiglieri, e chi era più convincente vinceva.
Prima sapevo perfettamente che Sulfus era un Devil d'altronde aveva le corna.
L'alter ego sbuffò a questo pensiero. ( Era diventata una presenza costante da quando avevo incontrato Sulfus. Dovevo trovarle un nome...)
Ma solo adesso mi resi pienamente conto di con chi ho avuto a che fare.
Non eravamo semplici studenti di un’altra scuola... eravamo nemici di battaglia. Nemici mortali, separati completamente da due idee diverse.
Mmmh, pensando alla chiacchierata con Sulfus mi era venuta in mente una cosa. Era una domanda che assillava anche la testolina della mia alter ego.
Mmh... pensandoci bene potrei chiamarla Fire. Perché ?
Beh… perché francamente le stava a pennello e poi se lo dici al contrario viene fuori una parola simile a Raf perciò è deciso.
« Sì, che cos’è il veto?» chiesi.
« E’ una regola del nostro codice. Noi siamo stati scelti per custodire e proteggere i terreni mentre i nostri avversari, i Devil, cercano di tentarli e confonderli...»
Beh… uno di loro ha già tentato e confuso una personcina qui nella mia testa...
Sì, sto parlando di te Fire!
Sullo schermo apparve per un attimo l’aula dei Devil dove una professoressa dai lunghissimi capelli viola stava spiegando qualcosa a... Sulfus?
Un ondata di disgusto mi invase appena lo vidi mentre Fire stava già sbavando sulla sua stella e sui suoi addominali, sotto di lei si era già formata una pozzanghera.
Guardai meglio e dallo schermo della loro lavagna vidi l’immagine di Andrea. Beh, probabilmente avremmo condiviso lo stesso terreno.
Che sfortuna pensai.
Fire stava saltando e ballando come una dannata esultando per la sua fortuna.
Bleah...!
Come faceva a piacerle un tale stronzo, io a malapena sopportavo di vederlo su uno schermo!
« Ma sia noi che i Devil siamo tenuti a rispettare un veto.
V-E-T-O è una sigla che sta per Vietato Esporsi, Toccare, Ostacolare. Non devi trasgredire mai questa regola »
Oh Signore!
« Non capisco. Come possiamo combattere i Devil senza ostacolarli? » mi imbronciai.
Perché non posso strangolarlo con le mie mani?!?
Fire, che stava improvvisando qualche passo di salsa si fermò di colpo quando digerì quello che aveva appena sentito. Strinse con forza il bordo della gonna del suo vestitino nero coi pizzi e i merletti rossi da principessa dark e si mise a fissare il professore come se volesse accoltellarlo e secondo me gli stava lanciando anche qualche malocchio.
Beh… direi che non l'ha presa tanto bene.
« Vedi, se Angel e Devil si ostacolassero, finirebbero per disorientare il terreno. Che invece dovrebbe essere libero di...» ci
pensò
un secondo prima di trovare la parola giusta « ... di scegliere. E
perciò se un’Angel è al lavoro il Devil non può intervenire e viceversa,
questo mi sembra ovvio. Aspettate sempre il vostro turno» mi spiegò
pazientemente.« Vedi, se Angel e Devil si ostacolassero, finirebbero per disorientare il terreno. Che invece dovrebbe essere libero di...» ci
Okay, pensavo di avere capito, ma mi mancava solo un’ultima domanda.
Intanto Fire si era rassegnata e si era seduta a gambe incrociate, voltandomi le spalle e imbronciata si stava ispezionando le calze a rete e gli scarponcini neri con tanti cinturini.
« E come si stabilisce chi comincia?» chiesi ridacchiando.
Sasso, carta, forbice?
« Lo si decide nell’aula sfida » rispose sorridendo «... altre domande?»
Scossi la testa poi ci ripensai e chiesi un po’ imbarazzata
«Dov’è l’aula sfida?»
Cretina borbottò Fire e questa volta le dò ragione.
Lui allargò il sorriso e rispose « Ti guiderà la tua mascotte le ho predisposto una piantina della scuola. »
«Grazie... di tutto professore. » dissi arrossendo leggermente.
Lecchina brontolò Fire.
« Dovere Raf » mi rispose uscendo dall’aula.
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