Awakening, that's enough!
Mi svegliai gridando, la fronte imperlata di sudore e i vestiti appiccicati alla pelle.
Un po' spaesata boccheggiai in cerca d'aria e sollievo dal bruciore alla
pelle e ai polmoni poi, con cautela, mi tirai su a sedere e lancia
un'occhiata distratta al monitor della sveglia che segnava le 6:48.
Mi ero addormentata senza accorgermene.
Sbuffai sonoramente e mi passai una mano fra i capelli sudati.
Adesso ne hai viste davvero di tutti i colori mi sussurrò Fire sbadigliando.
Già, aveva ragione e io non sapevo cosa fare!
Fino a adesso avevo semplicemente ignorato questi sogni assurdi, per
paura che qualcuno notasse la mia inquietudine improvvisa e iniziasse a
sospettare qualcosa.
Non volevo finire nel Delirium ne tanto meno ammalarmi di Insanity!
Figurarsi…
Ma adesso quando uno arriva al limite… basta!
Questa era decisamente stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso!
E se ne parlassi con Arckan? chiesi a una Fire mezza sonnambula.
Beh… puoi sempre chiedere qualche informazione riguardo all'Insanity e
verificare se fare strani incubi è uno dei sintomi. Ma non dirgli
direttamente che hai questi problemi… però se vuoi finire dritta dritta
nel Delirium fa pure, io non posso di certo oppormi biascicò con gli
occhi semiaperti e il cuscino stretto tra le braccia.
Annuii pensierosa.
Oppure avrei potuto chiedere il significato di quei sogni o flashback.
Magari la situazione non era poi così grave ed ero solo io che stavo
andando in paranoia. Però prima di chiedere volevo provare a dormire e
vedere cosa succedeva…
Magari…
No, non lo sapevo… non sapevo cosa aspettarmi dopo la richiesta di
questa ragazza che sembravo conoscere ma che in qualche modo avevo
rimosso dalla mente.
Ti prego Raf torna a dormire… sono stanca… mi pregò Fire strofinandosi gli occhi con la manica della camicia.
Annuii sbadigliando e mi ridistesi sul lettone.
Stava per succedere qualcosa di grosso, me lo sentivo nelle ossa e il mio settimo senso era in allerta.
Oggi avrei scoperto qualcosa… e ho il sospetto che non sarà per niente piacevole.
Sulfus
« Dovrò lasciarvi soli per fare rapporto a Zolfanello City, le basse
sfere vogliono sapere tutto su di voi. » annunciò la Temptel uscendo
imperiosamente dalla classe senza neanche degnarci di un'occhiata e
subito mi rianimai, vidi con la coda dell'occhio che Kabiria aveva
rovesciato il solito smalto sul banco e che adesso fissava la prof con
gli occhi sgranati.
Passarono circa dieci lunghissimi secondi di silenzio finché Kabalè
proruppe in un gridolino gioioso e salì con i piedi sulla sedia,
spezzando il silenzio sorpreso che stava regnando nella classe.
« Ragazzi facciamo un bordello!!! Oggi giornata libera!!! » strillò entusiasta causando lo scompiglio generale.
Le ragazze si abbracciavano e ridevano civettuole mentre i ragazzi iniziavano già a tirare fuori sigarette, birre e canne.
« Diamond passami una sigaretta ti prego… » gli gridai allungando una mano.
Stavo andando in crisi di astinenza!
Il ragazzo con i capelli rossi e le iridi dorate mi si avvicinò con un paio di pacchetti di sigarette.
« Lucky strike? » mi chiese ed io annuii allungando una mano senza degnarlo di un'occhiata.
Lui mi passò la sigaretta guardandomi con aria incerta ed io gli scoccai
un'occhiataccia che lo fece subito allontanare, senza fare domande.
Schioccai le dita e con il pollice accesi la sigaretta aspirando una generosa boccata di fumo.
Facendo brillare la punta di un'arancione acceso.
« Sulfus… » mi sentii chiamare da Kabiria. Si era seduta sopra al banco accanto al mio.
« … come mai hai quella faccia così turbata? ».
Le lanciai un'occhiata e alla fine sbuffai facendo uscire il fumo dalla bocca, formando una vischiosa nuvola grigia.
« Non lo so nemmeno io Kay… » borbottai alzandomi dalla sedia.
Volevo solo stendermi sul letto e pensare ai cazzi miei. Non volevo nessun altro attorno.
« Vieni con noi in mensa, dicono che le Angel si sono riunite lì!
Andiamo a… ? » intervenne Kabalè con una lattina mezza vuota di birra in
mano.
« Pestarle, schiacciarle, disintegrarle… ? Ci sto! » intervenne Gas con
il suo metro e ottanta di altezza. A volte in discoteca alcuni lo
scambiavano per un buttafuori e avevano ragione! Aveva dei muscoli che
sembravano fatti d'acciaio e molte volte se venivo messo in confronto a
lui sembravo smilzo e magro come un fuscello, cosa assolutamente
ridicola ovviamente.
« … e umiliarle! Non dimenticarlo !» aggiunse Kabalè.
« No. » risposi seccamente appoggiandomi col sedere al bordo del banco e
feci un'altro tiro. Rilasciando subito il fumo questa volta.
« Come no! Dai fratello ci divertiamo! » protestò Gas incrociando le
braccia al petto, i muscoli delle braccia si gonfiarono minacciosamente
ma io non ci feci troppo caso.
« Dai Sulfus! » mi incitò Kay mollandomi un pizzicotto sul braccio.
« Vi ho detto che non mi va! Per una volta che la Temptel non rompe ci
pensate voi a rompermi i coglioni! » sbottai infuriato infilandomi una
mano nella tasca dei jeans.
Kay sbuffò contrariata e Kabalè sorrise con aria maliziosa.
« Raga lasciatelo in pace! Se non vuole venire avrà i suoi buoni motivi
no? » insinuò rigirandosi la lattina di birra fra le mani con un
sorrisetto provocatorio.
« Cosa vuoi dire Kabalè, va dritta al punto. » le sibilai contro.
Lei si strinse nelle spalle e mi mostrò i canini per provocarmi.
« Beh… dico solo che, visto la figura di merda che hai fatto con Raf,
adesso hai paura di affrontarla. E poi scommetto che ti sei rammollito
non poco da quando l'hai conosciuta…» disse guardandomi il basso ventre.
Il senso era chiaro.
Mi staccai di botto dal banco e le soffiai contro, esponendo minacciosamente i denti.
Dio quanto avrei voluto squartarle la gola in quel momento.
Lei reagì velocemente. Si allontanò subito e si accovacciò mostrandomi i
canini. Il messaggio che mi stava lanciando era chiaro, non dovevo
avvicinarmi.
« Oookay ora cerchiamo di raffreddare i bollenti spiriti! » si mise in mezzo Gas.
« E tu Kabalè smettila di provocare e di dire cazzate chiaro? » intervenne Kay tenendomi per un braccio.
In classe era calato di nuovo il silenzio, tutti ci guardavano speranzosi.
Già, non c'era niente di meglio di una rissa il venerdì pomeriggio.
« Non sono cazzate! È la pura e semplice verità! » ribatté Kabalè alzando il mento a mo' di sfida.
« Ma se fino a qualche giorno fa l'ho scoperto nudo con non due, non
tre… ma con ben 4 Devil nel letto! » ghignò malignamente Gas.
Già, mi ero divertito un casino!
« Ed io non ho proprio paura di niente, ti è chiaro? Anzi, ci sto… vengo
a mensa con voi. » aggiunsi raddrizzandomi e cacciandomi le mani in
tasca. Ma non ritirai i denti.
« Evvai!!! Pronti a sommergerle di cibo? » esultò Kay battendo allegramente le mani.
« No. Io avrei un'idea migliore… » intervenni con calma.
Kabalè e Gas si girarono a guardarmi, scrutandomi con aria curiosa.
« E cioè… » chiesero tutti e tre in coro.
Risi amaramente e mi diressi verso la porta, subito seguito da Kay, Kabalè e Gas.
« Ve lo spiego mentre andiamo lì… »
Raf
« Non ci posso credere!!! Abbiamo la scuola a nostra disposizione!!! » strillò spensierata Uriè, abbracciando Dolce entusiasta.
« Ragazze, è solo per il fine settimana! E poi dobbiamo continuare la
nostra missione, e cioè custodire i terreni. » le rimproverai scoccando
un'occhiata di rimprovero a Uriè.
La mensa era pienissima e il brusio confuso mi costringeva ad alzare leggermente la voce.
Eravamo sedute al tavolo più appartato della mensa, alla fine della
stanza. E tutti i tavoli vicino al nostro, a parte due o tre, erano
pieni.
« Anche se il prof. non c'è, non vuol dire che… ».
« Non possiamo restare alzate fino a tardi e fare quello che ci pare?
Non violiamo le regole! » mi fece notare Candy gentilmente.
Sbuffai pensandoci un po' su.
Cavolo che disdetta, non ero riuscita a dire neanche una parola al prof.
Grazie a Dio! intervenne Fire mettendosi le mani sui fianchi con aria di rimprovero.
Ehi! Che vuoi dire!
Voglio dire che a me i processori non piacciono okay? Figurati poi con quelli che a volte sembrano appena usciti da un frigo!
Sbuffai.
Fire, primo si chiamano professori non processori!
Secondo non mi avevi detto tu di dirlo al prof.!?!
No tesoro io ti ho detto di chiedere qualche informazione niente di più. Non ti ho mai detto di dirgli…
« Raaaf ci sei?!? » mi svegliò Dolce schioccandomi le dita davanti al viso.
« Ah… ehm… sì hai ragione… » sussurrai pensierosa.
Dolce mi guardò preoccupata.
« Sicura di stare bene? »
Appoggiai il mento sul palmo della mano.
« Sì Dolce ero solo soprappensiero tutto qui. » mormorai sbadigliando e
all'improvviso il mio settimo senso mi mandò una scarica che si
concentrò in una specie di pizzicore e calore dietro al collo.
Mi irrigidii istintivamente.
« Beh forse una vaga idea su che cosa ti tenga occupata così tanto la
mente potrei avercela… » disse guardando dietro di me con aria
maliziosa.
Io lanciai un'occhiata frettolosa sopra alle mie spalle, senza girarmi,
solo per accertarmi che quel che mi stava urlando il mio settimo senso
fosse giusto.
E non mi sbagliavo.
Cabiria, Kabalè, Gas e… Sulfus si stavano sedendo a un tavolo non molto
più distante dal nostro. Più o meno a due tavoli di distanza.
« Cosa vorresti insinuare esattamente Uriè ? » chiesi un po' dubbiosa. Lei si sporse verso di me sussurrando.
« Cosa c'è fra te e Sulfus? »
Presi una patatina dal piatto per prendere tempo.
« Niente, il solito. »
« Mmmh… e secondo te dovrei crederti dopo quello che hai combinato ? » mi chiese alzando un sopracciglio.
Non dissi niente, la mia faccia parlava per me.
« Oh e dai! Pensavi che non mi fossi accorta di niente e che non abbia visto niente! » ridacchiò lei facendomi l'occhiolino.
La guardai sorpresa e… vagamente preoccupata a dirla tutta.
« Non capisco in che senso… »
Dolce scoppiò improvvisamente a ridere.
« Guarda che l'entrata della scuola, il corridoio, l'aula sfida e il
giardino di Andrea sono tutti luoghi pubblici sai! » ridacchiò poggiando
il mento sopra le mani unite e guardandomi con aria sognante.
« Ma si può sapere che cosa state dicendo? » sbottai avvampando improvvisamente.
« Ti prego, almeno non dirmi che non hai notato il modo in cui ti guarda Kabalè! »
« Io l'ho notato eccome! Se potesse, ti squarterebbe. » intervenne Candy un po' imbronciata.
« Ma che carina… » dissi sconcertata.
Uriè scoppio a ridere e si sistemò in modo che desse di spalle al loro tavolo.
« E non ti immagini il perché? Fai finta di parlare con me e dà un'occhiata. Ora. »
« Eh… ? »
« Guarda dietro a Uriè, genio! » ridacchiò Candy.
Alzai gli occhi al cielo ma feci come mi era stato chiesto.
Prima vidi solo Kabiria e Gas che stavano parlando fitto fitto
lanciandoci occhiate malefiche, stavano di sicuro architettando
qualcosa, ne ero certa. E notai anche, e sopratutto, che Kabalè stava
appiccicata come una piovra a una persona di mia conoscenza con una
stella rossa sull'occhio sinistro. Poi il mio sguardo incrociò quello di
Sulfus e lì mi bloccai.
Non riuscivo più a respirare!
In quegli occhi di topazio vidi brillare qualcosa di molto simile al… desiderio.
L'intensità del suo sguardo, dei suoi occhi mi faceva girare la testa e mi impediva di guardare da un'altra parte.
Era come se fossimo a pochi centimetri l'uno dall'altra, il resto non esisteva.
Lui mi sorrise piano, piegando leggermente la testa da un lato e sentii
un scarica calda che mi prese tutto il corpo, la pancia e il basso
ventre che erano scossi da dolci fitte calde.
Sentii le guance scaldarsi e una strana sensazione si diffuse nel mio
corpo, nella mia mente. Un'emozione impossibile da contrastare.
Possibile che il corpo riuscisse a contenere un’emozione tanto forte? Mi sembrò che il cuore fosse sul punto di tradirmi.
Vidi con la coda dell'occhio che Kabalè mi stava fulminando con lo
sguardo, riuscii a vederla mentre ci fissava contrariata, alternando lo
sguardo tra me e lui, fino a quando con occhi taglienti come lame non
spezzò il filo che ci univa, richiamando Sulfus alla sua attenzione.
Quando Sulfus, quasi costretto, distolse lo sguardo dal mio, tornai al
mio hamburger mezzo mangiucchiato, spezzettandolo nervosamente con le
dita.
« Beh… a questo punto direi che il perché è evidente. » mormorò Candy entusiasta.
« Non c'è bisogno… insomma l'avete visto? Mi sta solo prendendo in giro! » sbottai alzando la testa di scatto.
Scusa plausibile… se non avessi avuto le guance in fiamme.
« Sarà, ma lo fa in modo molto sexy però. » disse Candy prendendo in mano la sua lattina di coca.
« Dolce!!! » la rimproverammo in coro io e Uriè.
Lei scoppiò a ridere e alzò le mani con aria innocente.
« Oh, va bene che è un Devil, ma quando uno è figo è figo! ».
Cara Candy sono completamente d'accordo con te…
« E comunque tornando a voi due, secondo me se vi mettessero in una
stanza da soli quella prenderebbe fuoco nel giro di cinque minuti!
Insieme fate scintille! » riprese Candy scartando un lecca lecca alla
fragola.
« Ciao raga! Di che stavate parlando? » si intromise Micky sedendosi di fianco a me con il vassoio stracolmo di cibo.
« Stavamo dicendo che Raf e Sulfus insieme fanno fuoco e fiamme. » la aggiornò Uriè.
« Ah sì. Martedì, si mangiavano con gli occhi! L'aria nel corridoio era diventata incandescente! »
In corridoio! Cioè quando lui mi ha presa da dietro?
Arrossii ulteriormente a quel ricordo.
« Ma che cavolo state dicendo! Parlavamo e basta. »
Dolce e Micky scoppiarono a ridere mentre Uriè si limitò a scuotere bonariamente il capo.
« Guarda che non te ne devi vergognare, lo farei anch'io se potessi! » replicò Candy alzando gli occhi al cielo.
Micky addentò un gigantesco pezzo di pizza e mi fece l'occhiolino.
« Li hai visti all'entrata della scuola! Erano a questa distanza… » disse avvicinando il pollice all'indice.
« Già e secondo me non se ne erano nemmeno accorti! » intervenne Uriè.
« Io li ho visti nel parcheggio! » disse Candy sorridendomi.
« Davvero? Cosa è successo? » domandò Micky con gli occhi che brillavano di curiosità.
Io lanciai un'occhiata assassina a Dolce che però finse di non vedere.
« Niente. » dissi prima che potesse dire qualsiasi cosa.
« Non ho visto molto perché stavo seguendo Edoardo ma gli ho sorpresi
mentre Sulfus la stava spingendo contro una colonna di cemento e di
sicuro non aveva intenzioni molto caste. Ma è stato così tenero! »
Per poco non rischiai di strozzarmi. « Scherzi Dolce? Non ci piacciamo nemmeno! »
« Sì come no! » dissero tutte in coro.
Stavo morendo di imbarazzo.
« Possiamo cambiare argomento per favore! » dissi con voce leggermente stridula.
Dolce si strinse nelle spalle.
« Sono un po' preoccupata per quello che il prof. dirà alle alte sfere.
Spero che non farà di nuovo il prof. di ghiaccio altrimenti siamo nei
guai! » disse Micky preoccupata.
« Già e poi avete visto come si era conciato i capelli stamattina? Erano orribili! » le rispose inorridita Dolce.
A quel spunto smisi di ascoltare. Presi le cuffiette e me le cacciai nelle orecchie accendendo l'iPod.
Ti prego, metti Hard out here di Lilly Allen, ti assicuro che è molto
adatta alla situazione mi pregò Fire lanciando occhiate assassine a
Kabalè.
La accontentai. Non avevo voglia di discutere anche con lei.
Ci sono un po' di parole sconce ma va beh… aggiunse stringendosi nelle spalle.
Annuii senza darle troppo peso.
Lanciai un'occhiata al loro tavolo e vidi che stavano parlando fra di
loro. Ci lanciavano occhiate furtive e ridacchiavano dicendo qualcosa
alla prima persona che incontravano. Di sicuro stavano parlando male di
noi a giudicare dalle occhiate che gli altri ci lanciavano.
« Non sapete quanto mi danno sui nervi! Avete visto i Devil ragazze? » sentii dire da Uriè.
Le altre si girarono a guardarli e capii che avevano tratto la mia
stessa conclusione a giudicare da com'erano diventate rosse le loro
guance.
« Ma come si permettono, quei brutti maleducati! » sbottò Dolce.
I suppose I should tell you. In teoria avrei dovuto dirti.
What this bitch is thinking. Cosa stava pensando questa stronza.
You find me in the studio. Mi hai trovata nello studio.
And not in the kitchen. Invece che in cucina.
« Che vigliacchi, che ci dicano le cose in faccia invece di sparlare! » concordò amaramente Micky.
I won’t be bragging about my cars. Non mi vanterò delle mie macchine.
Or talking about my chains. O parlerò delle mie catene.
Don’t need to shave my arms for you. Non c’è bisogno di depilarsi le ascelle per te.
‘Cause I’ve got a brain. Perchè ho un cervello.
Dolce e Uriè si girarono e cominciarono a borbottare delle proteste, in
accordo con Micky ma io non le diedi retta. Continuavo a fissarli, a
fissare lui in particolare, il viso rosso di rabbia. Avrei voluto
strangolarlo in quel momento.
Sulfus si girò all'improvviso, incrociando il mio sguardo assassino e lo
vidi sorridere con una nota di sfida. Beh… in realtà più di una nota,
un'intera sinfonia!
Ora basta, sapevo che non dovevo farlo ma io odiavo quando qualcuno mi parlava alle spalle!
Chiusi gli occhi e mi concentrai.
« Think Fly… » mormorai a fior di labbra.
Quando lo usavo non se ne accorgeva mai nessuno. Le mie ali non
cambiavano di molto, prendevano solo delle sfumature azzurrognole e
argentate, appena percettibili.
A volte poi mi dimenticavo persino di disattivarlo perché non mi ci voleva particolare attenzione e non sprecavo energie.
Mi veniva completamente naturale, solo che era fastidioso perché poi
c'erano miliardi di voci che mi parlavano nella testa. Era quello il mio
post it che mi ricordava di “spegnerlo”.
Infatti appena lo accesi miliardi di voci mi esplosero tutte assieme nella testa.
If I tell you about my sex life. Se ti parlassi della mia vita sessuale.
You call me a slut. Mi definiresti una porca.
Them boys be talking about their bitches. Quei ragazzi parlano delle loro puttane.
No one’s making a fuss. Nessuno fa le fusa.
Ma guarda che razza di imbecilli, almeno che ci dicessero le cose in faccia! E poi Sulfus sarà anche figo ma è un vero…
Okay questi pensieri erano di Micky.
Ma guarda come quella sottospecie di cadavere anoressica ci sparla
dietro! Giuro che appena ci sfideremo ancora, le faccio ingoiare così
tanti lassativi al cioccolato che la faccio rimanere attaccata al cesso
per un mese intero!
E questi sono quelli di Uriè.
Sinceramente, non ho il coraggio di ascoltare quelli di Candy quindi concentrati Raf!
Concentrai il flusso sul tavolo dei Devil, puntandolo su Sulfus e con un'occhiata assassina gli sibilai nella mente.
Si può sapere cosa state facendo?
Lui mi guardò con aria sorpresa ma infine scosse la testa e mi chiese.
Raf sei tu?
No è la tua bisnonna defunta! Chi vuoi che sia! sbottai acidamente.
Lo vidi ridere sommessamente e mormorare qualcosa a Kabalè che subito scoppiò a ridere, annuendo.
There’s a glass ceiling to break, uh huh. C’è un soffitto di vetro da rompere, uh huh.
There’s money to make. Ci sono soldi da fare.
And now it’s time to speed it up. E ora è tempo di sbrigarsi.
‘Cause I can’t move in this place. Perchè non riesco ad ambientarmi in questo posto.
Primo: la mia bisnonna è ancora viva.
Secondo: ti è venuto in mente quello che hai perso?
Terzo: un'Angel non dovrebbe rispondere così acidamente.
Quarto: se vuoi sapere cosa stiamo dicendo perché non vieni qua e lo scopri?
Mi sfidò lui alzando un sopracciglio.
Guarda che non mi interessa quel che state dicendo, potete dircelo
anche in faccia e poi io rispondo come voglio okay? Tu non hai il
diritto di dirmi niente! risposi a tono, incrociando le braccia al
petto.
Sometimes it’s hard to find the words to say. A volte è difficile trovare le parole da dire.
I’ll go ahead and say them anyway. Proseguirò per la mia strada e le dirò lo stesso.
Forget your bulls, and grow a pair of tits. Dimentica le tue palle e fatti crecere un paio di tette.
It’s hard, it’s hard. É difficile,è difficile.
It’s hard out here for a bitch this hard. É difficile per una stronza lì fuori.
(For a bitch, for a bitch)
For a bitch this hard. Per una puttana è difficile.
It’s hard out here for a bitch this hard. É difficile per una stronza lì fuori.
(For a bitch, for a bitch)
For a bitch this hard. Per una stronza è difficile.
It’s hard out here. É difficile lì fuori.
Sulfus ghignò e si girò verso Gas, ricominciando a sparlare.
Fai come vuoi Angelo…
Ci puoi scommettere!!! ribattei e gli girai le spalle.
Starai aspettando invano.
Non ho niente che tu possa ottenere.
Sbuffai indignata.
Non ci potevo credere! E comunque non avrei fatto come mi aveva detto lui. Sai cosa poteva fregarmene di quel che dicevano!
You’re not a size six. Non hai una sesta.
And you’re not good looking. E non sei bella.
Well, you better be rich. Beh, faresti meglio ad essere ricca.
Or be real good at cooking. O davvero brava a cucinare.
Sentii Kabalè strillare per poi scoppiare in una fragorosa risata.
Lanciai un'occhiata senza farmi vedere, per vedere a cosa era dovuto
quell'urlo e sentii subito il mio viso avvampare di rabbia e subito mi
raddrizzai alzando fieramente il mento mi girai dall'altra parte.
All'inizio avevo visto solo Gas che cercava di prendere un pezzo di
torta dal piatto di Kabiria. E poi avevo scorso la chioma di cristallo
di Kabalè. Svettava su tutti e un secondo dopo avevo capito il perché.
Sulfus l'aveva presa in braccio.
E lei gli teneva un braccio sulle spalle e, ridendo, si assicurava di
sbattergli le tette in faccia un secondo sì e l'altro pure.
You should probably lose some weight. Probabilmente dovresti perdere un po’ di peso.
‘Cause we can’t see your bones. Perchè non riusciamo a vedere le tue ossa.
You should probably fix your face. Probabilmente dovresti rifarti la faccia.
Or you’ll end up on your own. O finirai da sola.
« Chi vuole che le Angel spariscano dalla faccia della terra?!? Avanti su le mani Devil! » gridò Kabalè alzando la mano.
Tutti quelli seduti al suo tavolo e oltre alzarono la mano, causando lo
scompiglio generale. Gli Angel della nostra classe e anche quelli delle
altre classi si alzarono in piedi sputando contro i Devil ogni sorta di
insulto possibile a noi Angel.
Poi a un certo punto Dolce di alzò e ci difese dicendo: « Chi vuole che
le puttane se ne vadano dritte dritte con la faccia nel cesso? » strillò
agli Angel che subito la appoggiarono alzando le mani e sputando
qualche insulto.
« Cos'è siete lesbiche che non vi fate toccare da nessun maschio? » ribatté pesantemente Kabalè.
A quel punto non ci vidi più e, alzandomi in piedi, urlai: « E secondo
me voi non avete capito il concetto che se una ragazza si fa toccare da
tutti è una troia e chi aspetta quello giusto per farsi toccare è una
persona sana di mente!!! » protestai subito appoggiata dagli altri che
mi diedero subito ragione.
Don’t you want to have somebody who objectifies you? Non vuoi avere qualcuno che ti Oggettifichi?
Have you thought about your bar who’s gonna tear it in two? Hai mai pensato che il tuo sedere si dividerà in due?
Kabalè scoppiò a ridere e puntandomi un dito contro mi disse: « Wow ma
senti da che pulpito viene la predica, come se tu non ti fossi mai fatta
toccare da nessuno. »
Non dissi niente.
Il mio cervello si rintanò da qualche parte nella mia testa e stringendo i pugni mi diressi furiosamente al suo tavolo.
Kabalè mi sfidò con lo sguardo mentre Sulfus si limitò a guardarmi con curiosità.
We’ve never had it so good, uh huh. Non siamo mai state così bene,uh uh
We’re out of the woods. Siamo fuori dai boschi (dalla natura).
And if you can’t detect the sarcasm. E se non riesci a trovare il sarcasmo.
You’ve misunderstood. Allora non hai compreso.
« Si può sapere cosa stai dicendo? E cosa diavolo vi è preso?!? » le urlai addosso.
« Oh lo sai benissimo cosa voglio dire… e comunque vogliamo che ve ne
andiate via dalla mensa. Giusto Sulfus? » gli chiese guardandolo con la
testa inclinata da lato.
Lui sollevò la testa dal suo collo e mi guardò. Il mio cuore fermò la sua corsa furiosa, bloccandosi nel mio petto.
« Esatto non vi vogliamo qui ti è chiaro? » disse mantenendo la voce provocatoria e aggressiva.
Strinsi i pugni e mi irrigidii.
« Perciò smamma! » concluse Kabalè agitando le dita affusolate verso di me.
Le sorrisi candidamente ma sentivo il fuoco salirmi su per la gola,
minacciando di soffocarmi. Gli Angel dietro di me continuavano a
rispondere a tono ai Devil che dicevano di volersi liberare di noi.
Sometimes it’s hard to find the words to say. A volte è difficile trovare le parole da dire.
I’ll go ahead and say them anyway. Proseguirò per la mia strada e le dirò lo stesso.
Forget your bulls, and grow a pair of tits. Dimentica le tue palle e fatti crecere un paio di tette.
It’s hard, it’s hard. É difficile, è difficile.
It’s hard out here for a bitch this hard. É difficile per una stronza lì fuori.
(For a bitch, for a bitch)
For a bitch this hard. Per una puttana è difficile.
It’s hard out here for a bitch this hard. É difficile per una stronza lì fuori.
(For a bitch, for a bitch)
For a bitch this hard. Per una stronza è difficile.
It’s hard out here. É difficile lì fuori.
A bitch, a bitch, a bitch. Una stronza, una stronza, una stronza.
Bitch, bitch. Stronza, stronza.
A bitch, a bitch, a bitch. Una stronza, una stronza, una stronza.
Bitch, bitch. Stronza, stronza.
A bitch, a bitch, a bitch. Una stronza, una stronza, una stronza.
Bitch, bitch. Stronza, stronza.
A bitch, a bitch, a bitch. Una stronza, una stronza, una stronza.
Bitch, bitch. Stronza, stronza.
Io di solito sono una ragazza tranquilla, molto realista, romantica e affettuosa il più delle volte.
E quando sorgeva un problema io ero molto pacifica e cercavo sempre di risolverlo senza essere troppo aggressiva.
Ma una volta, tipo due o tre anni fa, avevo avuto uno spirito combattivo
e risoluto, non cedevo facilmente alle ingiustizie e alle avversità e
per colpa di quel mio carattere forte mi ero ritrovata a fare
un'infanzia in solitudine. Perciò avevo promesso a me stessa di non
essere più combattiva e di piegare la testa quando la situazione
diveniva troppo difficile.
Ma adesso tutti quegli anni di esercizio si annullavano completamente.
And I won’t let you promises. Non ti prometto.
That is here to stay. Che durerà a lungo.
Always trust the injustice. Credi sempre alle ingiustizie.
‘Cause it’s not going away. Perchè non andranno da nessuna parte.
Il mio corpo si dissociò completamente dalla mia mente e presa da
un'impulso che nessun Angel dovrebbe mai avere dissi: « Perché non te ne
vai tu? Assieme alla tua banda di figli di puttana eh ? ».
Lei mi guardò con gli occhi sgranati ma non fece in tempo a dire niente
che afferrai il primo piatto che mi era capitato a tiro, e cioè una
zuppa di cipolle e qualcos'altro dal colore verdognolo, e gliela
rovesciai in testa.
And I won’t let you promises. Non ti prometto.
That is here to stay. Che durerà a lungo.
Always trust the injustice. Credi sempre alle ingiustizie.
‘Cause it’s not going away. Perchè non andranno da nessuna parte.
Nella mensa calò il silenzio, quello con la S maiuscola. Non volava una mosca e tutti mi fissavano a bocca aperta.
Poi una risata spezzò il silenzio.
Sulfus era scoppiato a ridere, che era proprio l'unica cosa che non doveva fare in quel momento.
Kabiria per non scoppiare a ridere assieme a lui si tappò la bocca con
la mano e Gas… beh lui mi guardava con aria sorpresa, alternando lo
sguardo tra il mio viso e il petto.
Kabalè si alzò di scatto, le mani leggermente alzate e boccheggiando
disse: « Tu… tu… GIURO SU SATANA CHE TI UCCIDO!!! » strillò passandosi
una mano sulla guancia sporca di verde.
« Ma che cosa vuol dire? E comunque guarda che ti sta bene il verde! » ribattei mettendomi entrambi i pugni sui fianchi.
Sentii gli Angel proruppere in una fragorosa risata e alzai il mento orgogliosa.
« In aula sfida, SUBITO!!!! » gridò Kabalè puntando un dito verso l'uscita della mensa.
Sometimes it’s hard to find the words to say.
I’ll go ahead and say them anyway.
Forget your bulls, and grow a pair of tits.
It’s hard, it’s hard.
It’s hard out here for a bitch this hard.
(For a bitch, for a bitch)
For a bitch this hard.
It’s hard out here for a bitch this hard.
(For a bitch, for a bitch)
For a bitch this hard.
It’s hard out here.
Bitch this hard.
(For a bitch, for a bitch)
For a bitch this hard.
It’s hard out here for a bitch this hard.
(For a bitch, for a bitch)
For a bitch this hard.
It’s hard out here.
Bitch.
Eh no… avevo chiuso con la Raf che si faceva mettere i piedi in testa.
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